SRI Group, tra i principali azionisti della Banca, crede fermamente nel porre al centro della strategia di crescita le piccole e medie imprese nazionali.
Banca del Fucino ha realizzato con successo una nuova cartolarizzazione, avente come sottostante un portafoglio di crediti in bonis derivanti da mutui chirografari conclusi con Pmi, ditte individuali e liberi professionisti supportati dalle garanzie Mcc e Sace. È un’iniziativa che migliora l’attivo dell’istituto e si aggiunge alla diversificazione strategica del business verso il mondo green che ne fa un unicum in campo bancario.
Tornando alla cartolarizzazione, la Capital Structure prevede un Senior Loan – erogato da JP-Morgan Chase Bank di 360 milioni – e una Junior Note sottoscritta da Banca del Fucino per 133,3 milioni, comprensiva di cash reserve per un totale di 493,3 milioni.
Il collocamento si è concluso con successo nonostante il contesto di mercato particolarmente difficile, permettendo alla banca di ottenere liquidità a medio e lungo termine a condizioni competitive e di rendere il gruppo sostanzialmente indipendente dalle misure di funding della Bce nell’ambito del programma Tltro.
Per la controllata del gruppo Igea Banca guidata da Francesco Maiolini si tratta di una innovativa operazione per drenare liquidità a sostegno delle imprese più piccole e consolidare sempre di più il suo ruolo come banca romana di riferimento per il tessuto produttivo legato al territorio. Va peraltro segnalato che la Fucino sta coagulando attorno a sé molte realtà imprenditoriali, casse di previdenza
e investitori istituzionali. Ai primi posti c’è Upz Investment, holding di UmbertoPetricca (9,62% del capitale), Sri Group limited, holding dell’uomo d’affari Giulio Gallazzi (9,4%), Txt e-solutions (7,77%), Fondazione Monte di Lombardia (7,57%), Advanced Global solution (7,04%), Enpaia (5,44%), Safinpar (4,35%), Bricofer group (4,34%), gruppo Angelini (2,72%), Totoholding (2,6%).
LO SHOPPING
Si diceva della diversificazione della mission avviata verso il mondo green. A fine 2022, la Banca del Fucino, tramite Fucino Green si è consolidata nelle rinnovabili portandosi al 55% di E-Way Finance. Giovedì scorso si è chiuso l’acquisto del 49% di Fucino Green da parte di Volt (gruppo Ciardi). E-Way è la piattaforma attiva nelle energie rinnovabili (eolico e solare) attraverso l’acquisizione del 27,5% posseduto da Italian Renewable Resources. Prezzo: attorno a 25 milioni.
Infine la Fucino, a dimostrazione del buono stato di salute, sta diventandoun polo aggregante: potrebbe affiancare Ion in Cassa di Volterra acquistando il 5% (la quota potrebbe salire in presenza di uno stop Bce alla holding di Pignataro) ed è in corsa per una quota in un istituto quotato.